Chanel, i “Laboratori a cielo aperto” e le coltivazioni sostenibili - Le Shopping News Il Magazine per gli Appassionati di Moda e TendenzeLa Maison Chanel ci svela le sue filiere vegetali, i suoi “laboratori a cielo aperto” situati in diversi angoli del mondo. È qui che si coltivano gli ingredienti alla base dei trattamenti del marchio. Sono infatti il frutto di una strategia che punta all’eccellenza pur salvaguardando al meglio l’ambiente e il territorio. Ma vediamo nel dettaglio le coltivazioni sostenibili da cui nascono gli ingredienti alla base dei prodotti Chanel più amati.

Le coltivazioni sostenibili di Chanel nel mondo

Chanel, i “Laboratori a cielo aperto” e le coltivazioni sostenibili - Le Shopping News Il Magazine per gli Appassionati di Moda e Tendenze

La bellezza si coltiva”, è questo il manifesto della Maison. Per la formulazione dei prodotti Chanel il marchio seleziona infatti i migliori ingredienti. Questi vengono coltivati nel cuore di un ecosistema unico sotto le migliori condizioni, allo scopo di ottenere così i migliori risultati possibili. Il brand si adopera quindi per istituire filiere vegetali d’eccellenza creando laboratori a cielo aperto che accolgono le piante più belle. Parliamo di veri e propri centri di ricerca, coltivazione e sperimentazione botanica. Nascono con lo scopo di ottenere principi attivi e ingredienti naturali dalla qualità unica, alla base dei prodotti della linea di skincare Chanel.

Ricerca, creazione, innovazione a lungo termine ma anche osservazione e tradizione sono i pilastri su cui si basa il marchio, con un impegno che va al di là dell’estetica. Per estrarre la quintessenza delle piante senza snaturarne le proprietà, Chanel ha sviluppato tecniche di estrazione e di separazione su misura, innovative e singolari. Queste si basano però su principi fondamentali di responsabilità.

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Chanel, dalla pianta alla scienza

Sin dalla creazione dell’amatissimo profumo N°5 nel 1921, Gabrielle Chanel ha voluto materie prime di altissima qualità per i suoi prodotti. Il brand è rimasto quindi fedele ai valori della sua creatrice e nel 1987 ha avviato una collaborazione con il maggior produttore di fiori locale, situato a Pégomas. Così la Maison può far fronte alla scomparsa programmata della rosa di maggio e del gelsomino di Grasse, e si impegna a dare continuità alla qualità dell’Estratto N°5. Oltre trent’anni più tardi, grazie alla ricerca, all’osservazione e alla collaborazione con gli esperti, è stato possibile accogliere, su circa 20 ettari di campi, nuove coltivazioni come l’iris, la tuberosa e il géranium rosat. Ma scoprite di più sulla Rosa di Maggio e Chanel N°5

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I principi fondamentali di responsabilità territoriale

Attingendo alle eccezionali proprietà della natura per creare i suoi principi attivi cosmetici, Chanel partecipa alla sfida posta d’imparare a gestire la materia vivente e seguirne i cicli naturali per estrarne la quintessenza. La natura è la fonte primaria di ispirazione per il brand. La trasparenza e il dialogo sono alla base delle fiducia che unisce Chanel ai suoi partner, infatti vi è la completa tracciabilità delle filiere vegetali di sua proprietà, integrate al 100%. Sono cinque i principi fondamentali di responsabilità territoriale stabiliti dal marchio:

  • La natura fondamento dell’ispirazione, culla del sapere;
  • Co-costruzione delle filiere sostenibili con i produttori;
  • Preservare la biodiversità;
  • Valorizzare il territorio con un approccio agroecologico;
  • Proteggere i patrimoni immateriali legati alle piante che vengono utilizzate.

Un comitato composto da dieci esperti indipendenti riconosciuti per le loro competenze complementari ha creato questo accordo insieme a Chanel e ne ha fissato il livello di rigore. Così nascono i laboratori a cielo aperto che stiamo che scoprire.

I laboratori a cielo aperto di Chanel: Madagascar

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In Madagascar si trova la filiera vegetale di vaniglia, nata grazie alla stretta collaborazione iniziata nel 2014 con Aro Vonjy Ramarosandratana, Dottore in botanica fondamentale. La piantagione comprende quattro strutture coperte da 1200 m2 ciascuna, di cui una ombreggiata naturalmente.

Al centro di questa struttura sperimentale, che si avvicina il più possibile all’habitat forestale della vaniglia, le liane crescono al di sopra di arbusti “vivi” (Gliricidia della famiglia delle Leguminose), che forniscono sia supporto sia ombra. Questo habitat regola e favorisce l’apporto d’acqua e di azoto dal terreno, per una crescita ottimale. Attualmente la Maison riesce a estrarre il meglio dalle foglie, dai fiori e dai frutti a diversi stadi di maturazione. Ad oggi, sono stati creati altri ingredienti attivi ricavati dalla Vanilla planifolia e i suoi semi vengono utilizzati come agenti esfolianti.

Chanel lavora all’implementazione delle piantagioni in Madagascar e partecipa all’importante ricerca malgascia finanziando diverse tesi sulla vaniglia endemica del Madagascar. È inoltre impegnata nella ricerca agricola attraverso un programma di rimboschimento basato sull’agroforestazione nell’area di Ambanja, allo scopo di preservare il suolo e gli ecosistemi in vista dei cambiamenti climatici futuri.

Francia, Alpi Meridionali

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Nel 2010 Chanel ha dato vita a un programma di ricerca per la valorizzazione delle piante originarie del sud delle Alpi francesi, in collaborazione con Jean-Paul Gherardi (Presidente dell’associazione Biophyto, specializzata in ricerca, studio, conservazione e valorizzazione delle specie vegetali selvatiche delle Alpi francesi meridionali). Un’iniziativa promossa con i ritmi della natura nel corso di quasi otto anni, durante i quali sono state studiate 500 piante selvatiche. Tramite il prelevamento di campioni, sono stati ottenuti oltre 60 estratti botanici che hanno permesso l’identificazione con analisi fitochimica di molecole di interesse, fino ad arrivare a selezionare il solidago e l’anthyllis.

Grazie a una collaborazione privilegiata con una coltivatrice locale, Déborah Courron, Chanel ha affrontato la sfida di acclimatare delle piante di montagna, che naturalmente crescono ad alta quota, a una coltivazione a 1.000 metri di altitudine. Dalla conservazione e valorizzazione di queste due piante sono stati creati due principi attivi: l’estratto di anthyllis e l’estratto di solidago, presenti nella linea di trattamenti Sublimage.

Nel cuore delle Alpi, Chanel ha intrapreso lo sviluppo della coltivazione sperimentale di alcune specie selvatiche e porta avanti operazioni di conservazione della loro diversità genetica. Il brand ha voluto inoltre uno studio sulla pratica di raccolta nella regione secondo il rispetto della tradizione e la creazione di un giardino sperimentale per la conservazione delle piante alpine di interesse botanico e medicinale.

Francia Sud-Ovest

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Nella Francia Sud-Occidentale fiorisce la camelia, il fiore preferito della Maison. Grazie alla collaborazione avviata nel 2005 con Jean Thoby – vivaista ed esperto internazionale di camelia – la Ricerca Chanel ha creato nel 2009 un primo principio attivo idratante ricavato dai fiori della Camellia japonica ‘Alba Plena’. Questo è oggi al cuore della linea di trattamenti skincare HYDRA BEAUTY. È in corso lo sviluppo di altri principi attivi, che entreranno a far parte della composizione dei prodotti skincare del brand.

Le piante di camelia vengono coltivate in piena terra secondo pratiche agricole rigorose e rispettose dell’ambiente, senza l’impiego di sostanze chimiche. Uno specifico procedimento di agroforestazione è stato messo a punto per preservare e valorizzare le qualità naturali della pianta. Questa coltivazione simbiotica ha come scopo l’arricchimento del suolo e il rafforzamento delle sinergie tra la pianta e il suo ecosistema, attraverso l’aumento della resistenza alle malattie. Sul territorio dello Château de Gaujacq, la ricerca sulle camelie è favorita dal giardino botanico creato nel 1986 da Jean Thoby. Questo luogo, dedicato alla conservazione vegetale, è unico al mondo e ospita specie e varietà orticole tra le più rare. Conta più di 260 specie di piante e 2.000 varietà di camelia provenienti dai 5 continenti, su quasi 5 ettari.

Chanel ha inoltre ristrutturato un’azienda agricola secondo principi ecologici e l’ha dotata di un laboratorio di ricerca in fitochimica. Lo scopo è di continuare lo studio delle diverse parti della Camellia japonica ‘Alba Plena’ e l’osservazione delle altre specie di camelia.

Costa Rica

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Nel 2013 la Ricerca Chanel ha scoperto le straordinarie proprietà di un caffè specifico della Costa Rica, eccezionalmente ricco di molecole antiossidanti. Nel 2015 ha quindi instaurato una collaborazione con un’impresa sociale locale, Alianza Campesina Flora Nueva, e con una vicina cooperativa di produzione di caffè.

Anche in questo caso il metodo di coltivazione punta a preservare e a valorizzare le qualità naturali della pianta. In che modo? Le ciliegie vengono raccolte a maturazione e fatte essiccare al sole secondo un metodo tradizionale. I semi verdi, non tostati, vengono pressati a freddo sul posto per ottenere un olio grezzo a partire dal quale nel 2015 è stato creato un principio attivo altamente protettivo.

Nel 2019 la Maison ha lanciato il progetto e l’attività di un’azienda agricola sperimentale agroecologica.  L’obiettivo era di testare e promuovere tecniche di coltivazione utili ad affrontare una serie di problematiche territoriali. Quali? L’erosione del suolo, l’approvvigionamento idrico, l’autonomia alimentare e l’adattamento al cambiamento climatico.

Insomma, l’impegno di Chanel nella ricerca e nella preservazione della natura non si ferma mai! Voi cosa ne pensate?

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