Chi l’ha detto che una serie tv deve essere per forza corta per poter avere successo? Tanti appassionati, infatti, farebbero carte false pur di poter ammirare ancora un’altra stagione della propria serie tv preferita. Serie tv: da Lost a Breaking Bad, quando durata fa rima con successo - Le Shopping News Il Magazine per gli Appassionati di Moda e Tendenze

Chi l’ha detto che una serie tv deve essere per forza corta per poter avere successo? Tanti appassionati, infatti, farebbero carte false pur di poter ammirare ancora un’altra stagione della propria serie tv preferita. D’altro canto, le serie tv più lunghe riescono a trainare con il loro fascino, anche se devono avere la capacità di mantenere alta la soglia della curiosità e dell’attenzione di chi si mette davanti alla tv o allo schermo del proprio pc o smartphone.

Come raccontato sul blog del portale di Betway Casinò Online sono state poche le serie tv che hanno saputo conciliare in maniera efficace un grandissimo successo in tutto il mondo, con una durata non indifferente in termini di produzione.

Stranger Things, alcuni episodi arrivano a 140 minuti

È una delle serie tv di maggiore successo degli ultimi anni: stiamo parlando di Stranger Things, ovvero il vero e proprio capolavoro realizzato dai fratelli Duffer, che ha raggiunto ormai la quinta stagione, che è attualmente in fase di produzione. Sulla ben nota piattaforma di Netflix, sono stati rilasciati fino a questo momento la bellezza di 34 episodi. Ognuno di esso comporta una visione di una cinquantina di minuti, ma alcuni episodi della quarta stagione sono arrivati alla stessa durata di un film, aggirandosi intorno ai 140 minuti complessivi.

I motivi che hanno portato al successo Stranger Things? Prima di tutto la capacità di combinare alla perfezione alcuni elementi del genere horror e altri del genere fantascienza, con tanti rimandi a Stephen King. La scelta dell’ambientazione negli anni Ottanta è stata un’altra mossa decisamente azzeccata.

Black Mirror

La genesi di questa serie tv presenta un gran numero di differenze in confronto ad altri successoni come Better Call Saul, oppure Breaking Bad, ma anche Stranger Things. Anche in questo caso, però, si tratta a tutti gli effetti di un format derivativo, dato che ci sono diversi aspetti in comune con un classicone della tv come “Twilight Zone. In confronto alle peculiarità di tante altre serie tv, Black Mirror si caratterizza per presentare un format antologico, visto che ciascun episodio si autoconclude con la massima semplicità, ma anche con una notevole efficacia. Insomma, non ci deve essere sempre e comunque un filo di collegamento.

Lost, la prima serie tv dell’epoca moderna

Non c’è dubbio che quando si pensa al concetto di serie tv, la prima cosa che viene in mente è Lost. Una serie tv a stelle e strisce alla cui nascita hanno collaborato autori di grande calibro, come Damon Lindelof, Jeffrey Lieber e JJ Abrams. La trasmissione di Lost è avvenuta nel periodo che va da settembre del 2004 fino a maggio del 2010.

Complessivamente, le stagioni di Lost sono sei, con 114 episodi che sono stati rilasciati. Anche in questo caso, la durata di ciascun episodio è notevole, dato che si parla all’incirca di 44 minuti. In riferimento al genere, siamo nel campo dell’avventura drammatica, con tanti rimandi al genere thriller, ma anche alla fantascienza d’autore.

Proprio in virtù del fatto che Lost si può considerare a tutti gli effetti un’opera moderna, la puntata finale della sesta stagione, che è andata in onda il 23 maggio 2010, ha lasciato un gran numero di questioni aperta. Si tratterà davvero dell’ultimo episodio? In tanti sono convinti che siamo di fronte a un finale che è stato lasciato volutamente aperto e, di conseguenza, passibile di tante interpretazioni differenti. Il successo per Lost è arrivato fin da subito, dal momento che l’episodio pilota ha fatto registrare dati clamorosi, con ben 18,6 milioni di spettatori. Il record? Nel primo episodio della seconda stagione, seguito da ben 23 milioni di spettatori.