Fare acquisti è un’attività necessaria e per alcuni un piacevole passatempo.
Quando però si compra molto più di quanto serva allo scopo di alleviare un senso di malessere o di modificare le proprie emozioni, potremmo essere di fronte a un caso di sindrome da shopping compulsivo.
Ciò che caratterizza questo problema è un impulso incontrollabile agli acquisti che può portare a problemi finanziari e relazionali. Non si tratta di una diagnosi ufficiale: questa condizione può infatti essere legata a dipendenze, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi dell’umore o del controllo degli impulsi, e altro ancora.
Segnali della sindrome da shopping compulsivo
Come accennato, chi soffre di sindrome da shopping compulsivo prova un irresistibile impulso a comprare nonostante le possibili conseguenze negative di questo comportamento. Tra i segnali che lo caratterizzano troviamo impossibilità di resistere al desiderio di comprare beni di cui non si ha bisogno, difficoltà finanziarie, fissazione sull’idea di comprare qualcosa, e problemi relazionali, sul lavoro o con gli studi legati allo shopping incontrollato.
È bene notare che non tutti coloro che di tanto in tanto fanno acquisti esagerati o spendono molto per comprare qualcosa hanno un disturbo da shopping compulsivo. Gli acquisti devono infatti essere associati a pensieri fissi, alti livelli di disagio emotivo e conseguenze negative su altri aspetti della vita per poter parlare di shopping compulsivo.
Questo disturbo compare spesso come strategia per attenuare emozioni come ansia, stress, bassa autostima o per sfuggire ai propri problemi. Invece di aiutare, dedicarsi agli acquisti in modo eccessivo provoca molte volte nella persona un ulteriore senso di colpa e vergogna.
Chi è più colpito dal disturbo
Nella maggior parte dei casi, la sindrome da shopping compulsivo compare durante l’adolescenza o intorno ai vent’anni, e raramente emerge dopo i trenta. Possono trascorrere però diversi anni prima che la persona colpita si renda conto della gravità della propria condizione. La maggior parte dei pazienti in cura per questo disturbo sono donne.
Di frequente, la sindrome da shopping compulsivo si manifesta in concomitanza con altre condizioni legate alla salute mentale. Tra queste citiamo ansia, disturbi alimentari come anoressia o bulimia, dipendenza da alcol o droghe, disturbi del controllo degli impulsi, disturbi della personalità o disturbi dell’umore.
Opzioni di trattamento efficaci
Una buona opzione di trattamento per chi è colpito dalla sindrome da shopping compulsivo è la terapia cognitivo comportamentale. Questo tipo di psicoterapia funziona bene anche online su piattaforme come Serenis, che offrono supporto accessibile direttamente da casa eliminando perdite di tempo ed eventuali difficoltà con gli spostamenti. Attraverso l’approccio cognitivo comportamentale è possibile riconoscere il modo in cui si utilizza lo shopping per mascherare altre problematiche, imparare a identificare i pensieri disfunzionali e acquisire strategie di adattamento più sane. In alcuni casi, l’assunzione di farmaci antidepressivi SSRI ha mostrato risultati positivi per il trattamento dello shopping compulsivo.
Oltre a iniziare un percorso di cura vero e proprio, può essere utile mettere in pratica alcuni comportamenti volti a distrarsi o ridurre l’impulso agli acquisti. Chi si dedica allo shopping in momenti di noia può ad esempio cercare un hobby differente per occupare il proprio tempo libero, magari facendo esercizio fisico con tutti gli effetti positivi che ne conseguono per la salute fisica e mentale.
Quando ci si reca a fare acquisti è bene inoltre preparare una lista da seguire alla lettera, se necessario chiedendo a un amico o un familiare di accompagnarci durante la visita in negozio.
Limitare l’utilizzo di carte per il pagamento è un altro modo per evitare di perdere il controllo sulle proprie spese: meglio portare con sé solo la quantità di contanti necessaria per comprare quello che serve realmente. Infine, cancellare l’iscrizione a mailing list promozionali può ridurre la tentazione a fare acquisti non necessari online.
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