Pollice Illuminazione lancia la Light Gallery - Le Shopping News Il Magazine per gli Appassionati di Moda e Tendenze

Pollice Illuminazione lancia una collezione di lampade-scultura in edizione limitata e numerata, che uniscono tradizione e innovazione.

Una Light Gallery imperdibile, di grande eleganza e versatilità!

 L’ azienda  Pollice Illuminazione fin dal 1908 si è sempre occupata di luce, con una particolare attenzione al binomio luce e benessere.

Oggi è guidata dall’Art Director Marco Pollice che l’ha trasformata in un centro di consulenza e progettazione illuminotecnica, con un focus su ricerca e sviluppo di progetti di alta qualità ed efficienza per tutti i differenti tipi di ambiti nei quali è presente l’essere umano, dal residenziale all’hospitality, passando per il settore ufficio, contract e intrattenimento fino a toccare anche il mondo dell’arte e del design, per cui vengono progettati e realizzati apparecchi tailor made e customizzati.

L’illuminazione è una passione che con la famiglia Pollice ha attraversato tre generazioni e che si basa su concetti cardine e ancora attuali quali qualità̀, risparmio energetico, tradizione, tecnologia, eccellenza e appunto salute.

Non solo, negli ultimi anni è nata Light Gallery, uno spazio di dialogo interdisciplinare tra architetti internazionali, designer e artisti ciascuno coinvolto nella creazione di lampade – scultura prodotte e certificate dalla Pollice Illuminazione.

Pensata a partire dai Quadri di Luce di Gio Ponti realizzati con licenza 2012-2017, Light Gallery ha visto architetti e artisti di fama internazionale impegnati a interpretare nuovi Quadri di Luce secondo la propria sensibilità e approccio alla luce. Tra i nomi coinvolti Florencia Costa, Massimo Uberti, Stevan Tesic e Milena Veljkovic, Giuseppe e Lazzaro Raboni, Marco Zanuso Jr.

Ogni collezione Light Gallery è in edizione limitata e numerata, con una forte connotazione artistica, una selezione di materiali di alta qualità e lavorazione artigianale ma con l’impiego di tecnologie innovative.

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Quadri di luce di Gio Ponti – riedizione

“Qualche divertimento non è da escludere nell’arredare: è un’antica tradizione” questo affermava Gio Ponti proprio negli anni in cui venivano progettati i Quadri di Luce, una serie di lampade da parete incorniciate, che il grande maestro utilizzava come complementi d’arredo nelle case più prestigiose, come Villa Planchart, o nella clinica La Madonnina di Milano, nella versione in ottone o nella versione blu dell’Hotel Parco dei Principi a Sorrento. 
In questi pezzi Ponti abbandona il consueto rigore per proporre un gioco nel gioco. I Quadri di Luce infatti si possono comporre liberamente: il rettangolo può essere orizzontale o verticale, l’esagono può girare su se stesso all’infinito, così come può fare il sole.
Pollice illuminazione ha proposto nel 2012 una riedizione a partire da una lettura filologica dei disegni e dei modelli originali per capire il grado di finitura dei materiali, le tonalità di bianco opaco da usare per l’interno, la lavorazione dell’ottone, nelle sue pieghe, e nei tagli, con una novità: l’inserimento della tecnologia LED con sorgenti di ultima generazione per ottenere la corretta temperatura della luce.

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NoName di Giuseppe e Lazzaro Raboni e Marco Zanuso jr.

Lampada da parete o da terra progettata a tre mani. Il riferimento è ai Quadri di Luce di Gio Ponti, senza citarli letteralmente, e con due caratteristiche originali fondamentali: la prima è la modularità e la possibilità di configurare geometrie diverse sia aggregando i singoli elementi, sia ruotando la lampada. La seconda è la collocazione della sorgente luminosa nella parte frontale della scatola, lasciando il fondo completamente libero, rendendo la superficie più riflettente e aumentando così il fascino dell’oggetto ideale per un utilizzo decorativo.
NoName nasce con una finitura in legno, proprio perché è stata concepita come una sorta di crasi tra una lampada ed uno scrigno, col tempo si sono sperimentate finiture diverse con i metalli, come l’ottone come oggetto prezioso.

Pollice Illuminazione lancia la Light Gallery - Le Shopping News Il Magazine per gli Appassionati di Moda e TendenzeLight House e Light Gate di Massimo Uberti

Attraverso l’incontro e la collaborazione con l’artista della luce Massimo Uberti, sono nate due linee che esplorano la dimensione dell’abitare. LightHouse è un’opera luminosa da tavolo disegnata da poche linee essenziali per generare attraverso il concetto della casa l’idea di nuovi e altri spazi oltre i suoi confini e oltre il tempo. Disponibile in metallo o in lino.
LightGate, lampada scultura da parete, ricorda i tagli di luce delle note installazioni luminose dell’artista, lo spazio amato e la soglia, appena
accennata da un segno luminoso, passaggio tra il dentro e il fuori illimitato di un discorso metafisico.

Pollice Illuminazione lancia la Light Gallery - Le Shopping News Il Magazine per gli Appassionati di Moda e TendenzeFC01 – FC02 di Florencia Costa

FC01 – FC02 sono sculture luminose, lampade da parete a luce indiretta, realizzate nella doppia versione in ottone bronzato chiaro e ottone lucido e nel bianco.
Pensate da Florencia Costa, architetto e designer di origine argentina, con uno sguardo intimistico, emozionale nei confronti della luce, dove la fonte di illuminazione non è palese ma suggerita e gioca con il buio e con le ombre.
In queste lampade la luce è infatti trattata come materia, con consistenza e corporeità proprie, in grado di affascinare. Filtra oltre gli schermi frontali esaltandone i confini, dialogando con l’ombra, invitando lo sguardo ad andare oltre, a esplorare la profondità dei volumi.

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ISID 30 – 45  di Stevan Tesic e Milena Veljkovic

ISID sono una serie di lampade da parete in metallo bianco, a luce indiretta e cablata con attacco che permette un aggiornamento tecnologico costante nel tempo.
Progettata da Stevan e Milena Tesic in una serie di misure scalari 30_45 inizialmente sono nate come sperimentazioni di geometrie spaziali su alcuni oggetti e poi la luce ha dato loro la possibilità di rinascere in forma autonoma come sculture luminose.
Le loro forme rappresentano sia deformazioni prospettiche che deformazioni ottiche, due componenti che convivono rendendo la forma sempre attiva ai meccanismi della percezione e della visione, dando così un ruolo di primo piano a chi le osserva.