[dropcap]T[/dropcap]radizione ed innovazione si uniscono, per dare vita all’originale collezione di cappelli firmata Federica Moretti.

[dropcap]C[/dropcap]appelli che si impossessano di altri cappelli, la sovrapposizione di nuove lavorazioni sui classici di sempre, come la lobbia anni ’30 trasformata radicalmente con la rugosità di una visiera in pitone, oppure il tradizionale colbacco in pelliccia con visiera in pelle e sopra un cappello in lapin. Gli elementi grafici si fanno strada tra le delicate acconciature in lepre, i pom-pom colorati e le ruvide corde da trekking ricordando l’essenza tribale della collezione. Cappelli in lapin con bordi ricamati da lampanti corde gialle , con diverse texture date dalla doppia rasatura o accompagnati da corde colorate annodate sui classici nastri gros-grain. E ancora, cappelli di lana con lavorazione ratinè, che vengono forati e guarniti con corde da trekking e moschettoni. Sono delle espressioni urbane di uno spirito ribelle che comanda l’intera collezione.

[dropcap]Q[/dropcap]uesto è un punto di svolta che permette alle fantasie di diventare realtà, e a gli accessori di assumere nuove personalità. Ci sono dei cappelli di lana che si appendono a zaini e passanti, e delle cloche in pelle che portano con sé un pettine e uno specchio. Nonostante tutto, i classici riescono a trovare il loro posto tra l’improbabilità. I beanies in lane grosse e pesanti, lavorati, sgualciti, infeltriti, hanno sopra dei pom-pom e dei fiocchi giganti, e i baseball cap fatti in pelle, sono ornati da enormi fiocchi in velluto.

[dropcap]E[/dropcap]cco che arrivano i grandi contrasti che spianano la strada a una nuova tipologia di accessori con uno spirito istintivamente tribale.