Curarsi con i colori è il principio della cromoterapia, che ha origini molto antiche ed è una delle terapie della medicina olistica.

Si dice che già presso gli antichi egizi i medici usassero inserire dei pigmenti colorati durante la preparazione dei medicamenti per migliorane l’efficacia.

Ma la cromoterapia ha avuto il massimo della sua evoluzione in oriente, dove viene spesso assimilata alla medicina ayurvedica.

Recentemente la cromoterapia è tornata ad essere in voga, grazie a studi scientifici che hanno sottolineato l’influenza dei colori sul sistema immunitario, nervoso e metabolico.

Il giallo e l’arancione ad esempio suscitano vitalità, il giallo e l’azzurro provocano serenità, il bianco dona equilibrio e relax mentale, il marrone comunica calore, il verde aiuta la concentrazione, il rosso genera una senso di leggerezza e distrazione e il magenta regala entusiasmo.

La giovane pittrice Vesna Pavan ha deciso di produrre le sue opere considerando anche la funzione terapeutica dei colori.

Secondo Vesna “Il colore è una medicina e lavora in risonanza con il nostro campo elettrico, avvolgendoci in un moto perenne di cessione ed assorbimento neuro-psicofisico”

Quando l’artista lavora ai suoi monocromi pensa sempre al messaggio che dovrebbero comunicare e al luogo dove potrebbero essere posti. Il lavoro diviene più complesso nelle opere pluricromatiche, poichè bisogna considerare la quantità di energia irradierà l’opera, in modo da non creare disturbi col passare del tempo.

È fondamentale introdurre negli spazi, dove si vive e si lavora, opere dai colori nutrienti e disintossicanti per la mente, tenendo presente le ore in cui si soggiornerà in quel luogo e l’attività che si andrà a svolgervi. Immaginare un’opera già inserita nel suo contesto oggi è più difficile, in quanto non c’è più un vero e proprio confine tra ambiente domestico e lavorativo.

Il “Cromatismo Pavaniano” è un lavoro sui colori puri e sul gioco tonale dei contrasti che crea vibrazioni positive. Non è solo la scelta dei colori, ma anche l’affiancamento degli stessi che deve generare sensazioni psico-fisiche nell’osservatore.