Rayban, maglioni in lana con forme geometriche o floreali, pantaloni a zampa, short, minigonne, cuffiette, berretti, borselli e bigiotteria indiana. Questi e tanti altri gli ‘stereotipi’ della moda dei vestiti anni 70.
Come ci si vestiva negli anni Settanta?
I capi di abbigliamento degli anni Settanta erano caratterizzati da stampe e colori vivaci, trascinando dagli anni Sessanta diversi motivi geometrici ancora in voga oppure aggiungendo fiori di varie misure (giganti e piccolissimi), linee intrecciate, deformate e tantissimo colore. Queste stampe impreziosivano qualsiasi cosa, dalle gonne alle camicie, dai miniabiti ai vestiti, dai pantaloni ai foulard. Queste linee curve però, nella seconda metà del decennio, iniziarono a diventare più geometriche, divenendo rettangoli, quadrati, greche, losanghe e linee diagonali, tagliando leggermente il collegamento con i Sessanta. In seguito, i colori geometrici cominciano a calare per lasciare spazio alla maglieria, un must che dura tutt’ora.
Di questi anni sono le mitiche tute senza maniche (jumpsuit), realizzate in tessuti stretch di tonalità vive e cangianti. Passiamo ai pantaloni, rigorosamente a zampa, con ampiezze davvero vertiginose, mentre le minigonne continuavano a tenere banco nel guardaroba di ogni ragazza. La vita era molto alta, mentre le lunghezze iniziavano a ridursi. Sono tipicamente anni Settanta, infatti, gli shorts, ancora in voga oggi. La minigonna, invece, nacque nel 1963 per opera della stilista britannica Mary Quant, che fu ispirata dall’automobile Mini e che a partire dalla fine degli anni ’50 aveva iniziato a proporre abiti sempre più corti. Il vero boom però si registro nel 1973 quando, oltre alla mini gonna vera e propria si aggiunsero gli short di jeans indossati dall’attrice Catherine Bach nella serie televisiva Hazzard chiamati proprio Jeans ‘Daisy-Duke’ o ‘hot-pants’. Questi pantaloni scoprivano le gambe, erano seducenti ma anche comodi e consentivano più libertà di movimento. E passiamo alle scarpe. Le scarpe in voga negli anni ’70 erano calzature perlopiù comode, la come gli zoccoli. Anche gli stivali cominciarono a prendere piede, dapprima con modelli stringati e alti da indossare con le mini gonne, poi con modelli via via più particolari (clogs e Armadillo). Gli stivali andavano per la maggiore, anche perché sotto minigonne e shorts riuscivano a dare il meglio di loro, soprattutto considerando i modelli altissimi sulla gamba.
E le borse? Un neo di questi anni sono le borse, che non hanno lasciato il segno come il resto del guardaroba. Per lo più si trattava di tracolline, a volte coloratissime, a volte decisamente più anonime. Come modelli, possiamo dire che erano spaziosi e dalle forme geometriche e squadrate, proposti anche senza tracolla, da portare sotto il braccio, oppure con la tracolla regolabile corta o lunga.
E i cappelli? Cappellini bon ton, piccoli e discreti, o da modelli oversize, senza dimenticare baschi e cuffiette di lana, anche coloratissima, che hanno completato numerosissimi look. Non dimentichiamo poi la bandana, il foulard, le fasce per capelli elasticizzate, un must have, e il berretto classico da baseball.
I gioielli, durante i Settanta, erano prettamente bijoux caratterizzati da tre tendenze: i fiorinella prima parte del decennio (reminescenza del flower power degli anni ’60), le linee geometriche e dei riferimenti alla moda indiana. Collane lunghissime, bracciali, anelli e orecchini fatti in metallo a tanti fili che erano impreziositi dalla presenza di perline, ciondolini o fiorellini i plastica o metallo.
E, per finire in bellezza, gli occhiali da sole tipicamente Settanta. In questo periodo nascono i mitici Ray Ban, gli Aviator cominciano a far parlare di loro e si utilizzano perlopiù occhiali grandi e colorati (fanali), che andavano ben oltre il viso, con montature spesse. Nel secondo decennio diventano più affusolati e sottili.