All’insegna del colore e del rispetto per l’ambiente la collezione primavera-estate 2013 de “El Naturalista”
El Naturalista (www.elnaturalista.com) nasce nel 2001 in Spagna a La Rioja, dove realizzare scarpe di qualità che non impattino sull’ambiente è ormai una tradizione. Da qui la ricerca di processi di produzione che siano eco-friendly e promuovano le tradizioni artigianali, utilizzando materiali e tinte naturali, evitando prodotti tossici ed usando sostanze biodegradabili e riciclabili.
El Naturalista, basandosi su un concetto di responsabilità sociale che è alla base della sua filosofia, afferma: “Noi abbiamo creduto nel Progetto di Atauchi che aiuta ed istruisce i bambini bisognosi in Perù, così come sosteniamo organizzazioni locali in Spagna senza scopo di lucro dove vengono prodotte le nostre scarpe. Rispettando la creatura umana e i valori della famiglia, noi crediamo, di poter costruire una società responsabile e contribuire ad un mondo sostenibile”.
Le tonalità della nuova collezione del marchio sono prese direttamente dalla natura: pistacchio, zucca, cocco, mirtillo e grigio-verde delle pietre. Colori nuovi che si vanno ad aggiungere alla già ricca gamma offerta dalle collezioni di El Naturalista.
Le scarpe El Naturalista regalano un comfort eccezionale, grazie ai nuovi processi di lavorazione che prevedono che la pelle venga direttamente cucita alla suola, per evitare pieghe fastidiose. Le suole, inoltre, sono realizzate con gomma naturale e sughero riciclato.
Per la bella stagione proposte due nuove linee, Colibrí e Vereda, dallo stile raffinato e molto femminile.
Ispirata al piccolo e agile uccellino, la linea Colibri si distingue per la sua inconfondibile personalità, data, tra l’altro, dal tacco rivestito in pelle, dettaglio molto particolare ed elegante.
La linea Vereda sperimenta, oltre ad un design molto trendy, una nuova combinazione di materiali, di dettagli su forme suggestive. Legno, fibra di cocco, gomma naturale…. si vede che è la natura ad ispirare El Naturalista!
Foto by El Naturalista
Claudia Di Meglio
